"Giunone, andata sposa a Giove, portò in dote alcuni alberelli i cui frutti erano dei meravigliosi globi d’oro, arance, simbolo della fecondità e dell’amore. Giove preoccupato che dei ladri potessero sottrargli quel dono prezioso, li custodì con uno straordinario giardino sorvegliato dalle ninfe Esperidi, mitiche fanciulle dal canto dolcissimo"
"secondo la mitologia greca le esperidi erano le custodi di questo fantastico posto dove i frutti del colore del sole crescono"
Dell'albero delle arance si hanno notizie della sua presenza già in tempi antichi in Cina, dove si ritiene si sia generato per mutazione dall’arancio amaro. Viene dato per certo che siano stati gli Arabi a introdurre gli aranci in Asia Minore, in Egitto, nel nord Africa e in Europa, per inciso, in sicilia durante la dominazione araba vennero impiantati gli aranci amari e da allora i termine "giardino" sta a indicare l'agrumeto.
Tuttavia alcuni testi antico-romani parlano già della sua presenza in Sicila già nel I secolo ed era chiamato melarancia
Il termine Narangj sembra provenga dalla persia e dovrebbe significare "frutto che piace agli elefanti"
Per quanto riguarda l’arancio dolce, secondo la maggior parte degli studiosi la coltivazione in Italia, in particolare in Sicilia e in Calabria, sarebbe cominciata verso il XVI sec. a seguito degli scambi commerciali con i portoghesi. E in alcune zone l'arancia viene ancora chiamata "Portual".